Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne

25/11/2019: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Affrontare a scuola il tema della violenza sulle donne e delle discriminazioni di genere non è facile:
è un argomento delicato, soprattutto per ragazzi di tredici anni, ma necessario per la sua drammatica
attualità, che con urgenza chiama tutti, specialmente i giovani, ad una consapevolezza e ad una
presa di posizione. Quest’anno con la classe 3^L della scuola secondaria di primo grado di Ro
Ferrarese abbiamo tentato di dare il nostro contributo e abbiamo risposto all’invito
dell’amministrazione del Comune di Riva del Po e del servizio biblioteche che ci hanno proposto
una lettura sfidante: alcunni passi tratti dal libro di C. Perkins Gilman, Terradilei. Come accostarsi
ad un testo dai contenuti non semplici e, almeno apparentemente, lontani nello spazio e nel tempo?
Partendo dalle PAROLE, sempre rivelatrici della mentalità, perché se indagate nel loro significato
profondo, mettono in evidenza la verità che si cela dietro atteggiamenti diffusi e comunemente
accettati. Allora attraverso la chiave dello “stereotipo”, etimologicamente “l’impronta rigida, fissa”,
ci siamo avvicinati a tematiche di importanza cruciale: l’amore come possesso contrapposto
all’amore come rispetto, il ruolo della donna nella società e nella famiglia, i giudizi non innocenti
sulle scelte nell’abbigliamento, il lavoro come strumento di libertà e di realizzazione di sé. Abbiamo
cercato con il ragionamento di smontare pre-giudizi e pre-concetti, facendo affiorare le
contraddizioni, le incongruenze, le domande.
Il giorno 25 novembre abbiamo avuto il piacere di accogliere a scuola l’assessore dott.ssa
Brandalesi, i responsabili delle biblioteche di Ro, dott. Astolfi, e di Berra, dott.ssa Gavioli e due
esponenti delgruppo di lettura, Cristiana Serafini e Claudia Catozzi. In loro presenza la classe è
stata in grado, grazie alla conoscenza dell’argomento e all’interiorizzazione delle tematiche
analizzate, di affrontare un dialogo, di proporre riflessioni, rivelando nei contributi individuali
spirito critico e capacità di interazione.
Meglio lasciare la parola a Denise: « Il presente, il tempo secondo me più imprecisato di tutti.
Persino in questo momento nel quale io sto parlando c’è una donna da qualche parte del mondo che
sta soffrendo a causa di una società che non l’accetta per il semplice fatto di essere nata donna. C’è
una ragazza, là fuori, di cui domani sentiremo parlare al telegiornale e che conosceremo solamente
in parte. Le donne che si sono battute in passato sono la causa per la quale nella nostra, nella mia
società le femmine non dovrebbereo essere discriminate. Il problema reale è: siamo proprio sicuri
che si siano battute vincendo? Una parte di noi donne pretende di conoscere una risposta, ma non è
sempre così. Le situazioni più conosciute sono quelle di donne sottopagate o considerate inferiori.
Ma siamo sicuri che siano le uniche? Un uomo può pensare che l’essere una casalinga, non per
scelta ma per imposizione, sia una cosa semplice, fatta per proteggere la compagna da un mondo
esterno che la può ferire. Ma così non fa che dominare ed esercitare un controllo. Ma il mondo non
riserva solo cose brutte, vero? Mi sbaglierei se dicessi che ora siamo completamente libere. Siamo
davvero sicuri che la società sia cambiata o viviamo ancora in quei secoli nei quali si soffre in
silenzio, senza aiuto?»
Beatrice Cinti, insegnante di Lettere della scuola secondaria di primo grado di Ro.